Analisi di liquidità

L’analisi della situazione di liquidità mira ad evidenziare, attraverso gli indici di liquidità, in quale misura la composizione impieghi – fonti sia in grado di produrre, nel breve periodo, equilibrati flussi finanziari. Si mira ad accertare se i flussi di cassa coprono il fabbisogno monetario legato agli impieghi di breve periodo, quest’ultimo dipende da due fattori:

– una buona correlazione tra fonti non durevoli e impieghi correnti (valutata attraverso gli indici di liquidità); si cerca di accertare se i flussi di cassa coprono il fabbisogno monetario legato agli impieghi di breve periodo;

– la velocità di trasformazione degli investimenti in liquidità (valutata attraverso gli indici di turnover o di rinnovo). Si vuole verificare se l’equilibrio finanziario di breve periodo è assicurato dalla rotazione degli elementi del capitale circolante e dalla durata media dei crediti e dei debiti commerciali.

Indici di liquidità

Rotazione del capitale circolante = V/AC = vendite/attivo circolante

Quindi è possibile vedere separatamente sia come l’ attivo fisso ha contribuito alle vendite , sia l’ attivo circolante che può essere ulteriormente scisso nelle sue componenti, crediti e magazzino, si ottiene:

Rotazione dei crediti verso clienti = V/C = vendite/crediti verso clienti
Esso definisce quante volte nel periodo considerato si è rinnovato l’intero portafoglio dei crediti commerciali.
Inoltre, si può scindere l’indice di rotazione del attivo circolante in quest’altro indice economico che tiene conto delle scorte in magazzino, ma al posto delle vendite si considererà il costo del venduto(rimanenze iniziali + acquisti – rim. finali) perchè il magazzino è un dato valutato al costo.
Rotazione del magazzino = CV/S = costo del venduto/scorte

Esso indica quante volte si rinnovano nel periodo le scorte, ci segnala l’eventuale verificarsi di situazioni indesiderate di “sovrascorta” all’interno del magazzino.

Dagli indici di rotazione si possono ricavare (semplicemente invertendo i numeratori con i denominatori e moltiplicandoli per 365 giorni) i cosiddetti indici di durata media, riferiti al magazzino, ai crediti verso clienti e ai debiti verso fornitori.
Durata media del magazzino = S/CV x 365 = scorte/costo del venduto x 365 giorni
Esso esprime i giorni di durata media delle scorte prima di un completo rinnovo del magazzino. Lo stesso ragionamento si può applicare ai crediti verso clienti.
Durata media dei crediti v/ clienti = C/V x 365 = crediti verso clienti /vendite x 365 giorni
L’indice di rotazione dei crediti verso clienti misura la velocità di incasso dei crediti espressa in giorni. Gli indici di rotazione dei crediti verso clienti e delle rimanenze di magazzino sono tanto migliori quanto minore è il numero dei giorni. Sono validi per conoscere la velocità di ritorno in forma liquida del capitale investito nelle principali attività circolanti. Mentre l’indice di rotazione dei debiti esprime la dilazione media riconosciuta dai fornitori in giorni è tanto migliore quanto maggiore è il numero dei giorni .
Durata media dei debiti v/ fornitori = D/Ac x 365 = debiti verso fornitori/acquisti x 365 g.
Dalla somma algebrica di questi ultimi tre indici possiamo calcolare la durata media del ciclo del circolante:
gg ciclo del circolante = (gg scorte + gg clienti) – gg fornitori
La durata media del ciclo del circolante determina la lunghezza del periodo di fabbisogno finanziario relativo allo svolgimento dei cicli gestionali correnti, quindi, più lungo è tale ciclo, maggiore sarà il fabbisogno di capitale e più elevate le fonti di copertura. La durata media del circolante è legata alla struttura e alle prassi commerciali esistenti nei singoli settori, per cui non è corretto individuare valori soglia o valori ottimali che verifichino se la situazione è determinabile come soddisfacente o meno.

 Il quoziente di disponibilità (o Liquidità secondaria) è dato dal rapporto tra l’attivo circolante e le passività correnti.
Liquidità secondaria = ATTIVO CIRCOLANTE / PASSIVO CIRCOLANTE
Attivo circolante = crediti + liquidità + magazzino
Passività a breve = fornitori + debiti a breve + banche BT

Un quoziente maggiore dell’unità indica che l’azienda nel breve periodo è in grado di fronteggiare interamente i debiti correnti. Il quoziente uguale a due è ritenuto ottimale; è però da considerare che l’indice non è in effetti molto significativo a causa del consistente peso delle rimanenze di magazzino fra le attività per il fatto che la loro riconversione in moneta non è immediata, o comunque seguono ritmi temporali diversi a seconda della tipologia delle scorte. Per questo molti analisti adoperano maggiormente il quoziente di liquidità secca (acid test):
il quoziente di liquidità secca = ATTIVO CIRCOLANTE – RIMANENZE / PASSIVO CIRCOLANTE
Indice analogo al precedente con esclusione del magazzino dal numeratore. Un indice pari a 1 equivale a una situazione di buon equilibrio finanziario, in quanto consente all’azienda di fronteggiare tranquillamente gli impegni a breve, senza tenere conto del magazzino che per sua natura, risulta essere a bassa rotazione e può avere difficoltà di realizzo.
Indici di Rotazione o Turnover
Precedentemente si è analizzato l’ indice di rotazione del capitale investito , può però risultare maggiormente utile per gli analisti vedere come sia il Capitale Fisso sia il Capitale Circolante abbiano contribuito alla performance aziendale; infatti con l’utilizzo di questi indici si vuole verificare se l’equilibrio finanziario di breve periodo è assicurato dalla rotazione degli elementi del capitale fisso, circolante e dalla durata media dei crediti e dei debiti commerciali.
Rotazione del capitale fisso=V/AF=vendite/attivo fisso